SUBORDINATE CIRCOSTANZIALI

Le subordinate circostanziali

Le circostanziali sono proposizioni subordinate che aggiungono alla proposizione da cui dipendono una precisazione circostanziale, cioè inerente al fine, alla causa, al modo, al tempo o ad altre circostanze, svolgendo nel periodo la stessa funzione dei complementi indiretti.

In base alla forma le circostanziali possono essere implicite o esplicite.

FINALI

Le FINALI hanno la stessa funzione logica del complemento di fine nelle frasi semplici

(complemento di fine o scopo: Perché? Per quale scopo?)

 ➡️ indicano il fine o lo scopo dell’azione espressa nella reggente.

“Lavo i denti perché diventino bianchi.”

“Ho dato i soldi a Paolo perché mi compri il nuovo videogioco di Supermario.

ESPLICITE➡️ introdotte da perché, finché.

“Faremo di tutto perché tu sia felice.

Sono espresse al congiuntivo :

“Te lo dico perché tu possa decidere.

IMPLICITE➡️ introdotte da: per, a, di, da, con lo scopo di, al fine di, nell’intento di.

Modo verbale INFINITO:

“Sono venuto qui per vedere te.”

CAUSALI

Le CAUSALI hanno la stessa funzione logica del complemento di causa nelle frasi semplici

(complemento di causa: Perché? Per quale motivo?)

➡️ indicano la causa dell’azione espressa nella reggente.

ESPLICITE ➡️ introdotte da perché, poiché, giacché, siccome, che, per il fatto che, dato che, dal momento che.

Modo verbale: indicativo ma anche congiuntivo e condizionale.

“Torno a casa visto che è tardi”.

“Non farlo perché potresti pentirti”.

IMPLICITE ➡️ introdotte da: per, di, a costruite con infinito, gerundio o participio passato.

“Pagò una multa molto salata per aver parcheggiato sulle strisce”.

TEMPORALI

Le TEMPORALI svolgono nel periodo la stessa funzione logica dei complementi di tempo all’interno di una frase semplice, esse infatti indicano il momento in cui l’azione contenuta nella reggente si verifica, si è verificata o si verificherà.

ESPLICITE ➡️ introdotte da varie congiunzioni e locuzioni che posso esprimere contemporaneità–> mentre, quando nel momento in cui, anteriorità->  dopo che  posteriorità –> prima che.

Verbo all’indicativo o al congiuntivo.

Dopo che ebbe finito, Gaia andò a casa”.

IMPLICITE ➡️ introdotte da: nel, prima di, dopo (più infinito).

Modo verbale: infinito, gerundio, participio passato.

Finiti i compiti guarderò la tv.”

LOCATIVE

Le LOCATIVE svolgono nel periodo la stessa funzione logica dei complementi di luogo all’interno di una frase semplice, esse infatti indicano la posizione nello spazio in cui ha valore quanto detto nella reggente.

Esistono solo nella forma ESPLICITA ➡ introdotte da: dove, da dove, nel luogo in cui.

Modo verbale: indicativo (più raramente congiuntivo e condizionale).

Da dove abito io, si vede un bellissimo tramonto.”

CONSECUTIVE

LeCONSECUTIVE indicano la conseguenza o l’effetto di quanto detto nella reggente e sono  anticipate da: così, tanto, talmente, tale.

ESPLICITE ➡️ introdotte da che, in modo tale che, al punto che e possono avere il verbo all’indicativo, congiuntivo o condizionale.

Ero talmente sorpreso,che non ho reagito ”.

“Era così disperatache avrebbe chiesto aiuto”.

IMPLICITE ➡️ introdotte da da, di…

Modo verbale: infinito.

“E’ così ingenuo da cascarci sempre”.

CONCESSIVE

Le proposizioni subordinate concessive esprimono un fatto o una circostanza in parziale contrasto con quanto affermato nella frase reggente.

Nel periodo svolgono la stessa funzione logica che ha il complemento concessivo.

(Nell’analisi logica, il complemento concessivo indica una persona, un oggetto o un fatto nonostante i quali accade qualcosa e  risponde alle domande “nonostante\malgrado chi\ che cosa?”)

Dunque la subordinata concessiva indica il fatto o la circostanza nonostante i quali si verifica ciò che si è espresso nella reggente.

Susanna ha gareggiato nonostante avesse la febbre.

ESPLICITE ➡ possono essere introdotte dalle locuzioni anche se o con tutto che con il verbo all’indicativo, dalle congiunzioni benché, sebbene, nonostante, malgrado, quantunque, oppure dalle locuzioni congiuntive per quanto, quand’anche, anche quando con il verbo al congiuntivo.

Anche se ha detto cose sbagliate, non l’ho contraddetto.

Benché avessimo tanti compiti da fare, riuscimmo a divertirci.

IMPLICITE ➡️ pur, anche + gerundio, participio passato da solo o preceduto da pure, sebbene, benché, per quanto, a costo di + infinito.

Pur avendo paura/, si tuffò.

Anche studiando giorno e notte/, non recupererò.

Comprerò quella casa/ a costo di indebitarmi.

AVVERSATIVE

Le subordinate avversative indicano fatti o circostanze che sono in contrasto con quanto espresso nella reggente.

ESPLICITE ➡ introdotte dalle congiunzioni quando, quando invece, mentre, laddove e ha il verbo al modo indicativo o condizionale.

L’immagine dell’ “Urlo” di Munch per me è affascinante, mentre per altri è inquietante.

Franco è un buongustaio quando invece sua moglie è sempre a dieta.

IMPLICITE ➡️  introdotta dalle locuzioni invece di, al posto di, in luogo di e il verbo al modo infinito, congiunzione anziché + infinito,

Ho deciso di ascoltare un po’ di musica, invece di guardare la tv.

Preferisco leggere anziché giocare con la play.

Come distinguere la proposizione temporale dalla avversativa?

Prova a sostituire le congiunzioni mentre e quando con INVECE.

Tutti si divertono quando c’è l’intervallo.

Tutti si divertono INVECE c’è l’intervallo.

Se sostituendo quando–> con invece, la proposizione non ha senso, ci troviamo di fronte ad una temporale.

Tutti si divertono mentre io mi annoio.

Tutti si divertono INVECE io mi annoio

Se sostituendo mentre–> con invece, la proposizione ha senso, ci troviamo di fronte ad una avversativa.

COMPARATIVE

Le proposizioni subordinate comparative stabiliscono un confronto, un paragone con il contenuto della frase reggente.

Giulia è più generosa di quanto lo sia Sara.

Nel periodo svolgono la stessa funzione logica che ha il complemento di paragone.

(Nell’analisi logica, il complemento di paragone è un complemento indiretto che indica il secondo termine del confronto tra due cose o esseri animati, o tra due qualità appartenenti a una stessa cosa o a uno stesso essere animato. Risponde alle domande: rispetto a chi, rispetto a che cosa? )

ESPLICITE ➡ vari gradi dell’aggettivo MAGGIORANZA (più…che; più… di come; più …. di quanto; più… di quello che; meglio… di come; meglio…di quanto; meglio…di quello che…).

UGUALIANZA: (così…come; tanto…come; tanto… quanto; tale…quale).

MINORANZA: (meno…che; meno… di come; meno…di quanto; meno…di quello che; peggio… di come; peggio…di quanto; peggio…di quello che).

La canzone ha avuto più successo di quello che speravo.

Gli alunni furono meno numerosi di quanto avessimo previsto.

IMPLICITE ➡️ può essere solo di maggioranza e ha il verbo all’infinito preceduto dalle locuzioni piuttosto che, più che.

Preferisco parlare piuttosto che restare zitto.

STRUMENTALI

Le subordinate strumentali indicano l’azione o la circostanza per mezzo della quale si verifica quanto è espresso nella reggente.

Nel periodo hanno la stessa funzione logica che ha il complemento di mezzo.

Sono sempre IMPLICITE ➡️ costruite con il verbo al gerundio presente oppure all’infinito, preceduto dalle preposizioni con o a, dalle locuzioni congiuntive a furia di, a forza di.

Pino tornò a casa prendendo la metro.

A furia di piangere, riuscì a commuoverlo.

Antonio si stupì con l’esibire le sue capacità.

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