Proprio durante il mese di dicembre, dopo numerose speculazioni dei fan, “Spider-Man: No Way Home” è arrivato nelle sale italiane. Il film è stato sicuramente in grado di attirare le attenzioni di moltissime persone, che si sono lasciate coinvolgere da un’ampia gamma di teorie collegate ai leak, ai trailer e alle interviste del cast.
Per quanto riguarda la visione del film, è innegabile che tutti i leak abbiano giocato un ruolo molto peculiare, poiché, essendo delle rivelazioni trapelate prima della pubblicazione ufficiale, hanno influito sul piano di marketing del prodotto.
L’ultimo capitolo di Spider-Man, difatti, riesce a dare il meglio di sé solo quando punta sull’effetto nostalgia e su alcuni espedienti in grado di coinvolgere emotivamente il lettore. Sotto questo punto di vista, il fenomeno dei leak, congiunto alle numerose speculazioni, ha contribuito a destabilizzare la potenza emotiva della pellicola, già compromessa dai numerosi buchi di trama e da altre scelte poco efficaci.
Un esempio pratico di quanto appena affermato è costituito proprio dagli antagonisti proposti, la cui potenza maggiore in “Spider-Man: No Way Home” è rappresentata dal lascito emotivo che possono trasportare e, alla luce di quanto esposto, probabilmente, l’assenza dei leak avrebbe potuto conferire una potenza maggiore al fattore emotivo.
di Matteo Garofano
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