Ha colpito come un vero e proprio colpo di fulmine la notizia giunta dopo l’ultimo Games Week : Francesco Belardi, in arte Social Boom, ha pubblicamente affermato di essere stato arrestato durante la fiera di Milano.
La star del web aveva inizialmente mostrato in live tutti i passaggi architettati per superare i controlli del Games Week con un biglietto vecchio e non più valido, superando l’ultimo dei tre ostacoli con il pretesto di un ipotetico diabete .
Dopo essersi congratulato con se stesso per il successo di questa operazione, Social Boom ha avuto davvero poco tempo per continuare la live, a causa dell’intervento fulmineo delle forze dell’ordine . La situazione si è poi aggravata ulteriormente quando Francesco Belardi ha mostrato un green pass appartenente a un altro soggetto , cercando così di spacciarsi per il suddetto.
Le chiarificazioni inerenti all’avvenimento preso in esame sono arrivate proprio dallo streamer che, dopo l’arresto, ha deciso di offrire delle delucidazioni in un’altra live riguardanti la sua disavventura.
Social Boom ha apertamente accusato l’utente che l’ha segnalato alle autorità, rivolgendosi a quest’ultimo con un tono molto inquisitorio , per poi fornire un quadro generale della sua esperienza, comprendendo anche il momento in cui è stato schedato.
L’episodio appena dipinto, purtroppo, rappresenta solo un piccolo esempio della deriva tossica assunta da alcuni streamer su Twitch . La piattaforma, difatti, non sembra essere sempre pronta a bannare i creatori di contenuti inclini a veicolare messaggi distorti e a prestarsi ad azioni al limite della legalità per creare un contenuto sulla piattaforma stessa. Probabilmente, questo problema è anche dovuto all’enorme quantità di contenuti presente su Twitch, che rende possibile il ban solo per alcuni casi più eclatanti o, semplicemente, più in vista rispetto ad altri.
Il Games Week ha messo in luce la parte più caotca di Twitch e, nella speranza che si prendano dei provvedimenti, l’ambizione rimarrà sempre quella di vedere una community più coesa e in grado di rendere unici eventi come la fiera di Milano, la quale, ovviamente, avrebbe tutto il potenziale necessario per favorire delle live molto “nutrite” sotto un punto di vista contenutistico.
di Matteo Garofano
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