Ne… pas. Perché i francesi usano la doppia negazione?

In italiano la negazione di una frase è espressa basilarmente dall’avverbio NON. Non piove, non ho capito, non sederti… In francese invece la negazione è espressa con l’avverbio pre-verbale NE e con l’intensificatore post-verbale PAS. Perché? La negazione francese sta subendo (poiché il processo è ancora in corso) un’evoluzione che si chiama “Ciclo di Jespersen”, che gli studiosi dividono in quattro fasi.        

Prima fase – nella lingua si usa una negazione che precede il verbo: Je ne sais (non so).

Seconda fase – il linguaggio parlato acquista la necessità di rafforzare la negazione con una parola che indichi il minimo possibile di ciò che si vuol negare: Je ne mange MIETTE (non mangio briciola); Je ne bois GOUTTE (non bevo goccia); Je ne marche PAS (non cammino passo)… la parola “pas” infatti altro non significa che PASSO.   

Terza fase – una delle negazioni post-verbali prende il sopravvento su tutte le altre e le sostituisce. Nel caso del francese ciò avvenne con la parola “pas”: Je ne mange pas; Je ne bois pas…

Quarta fase – la lingua torna all’inizio del ciclo perdendo una delle due negazioni. E’ quello che sta accadendo attualmente al francese (dicevamo che il processo è ancora in corso, no?): il linguaggio “familiare” sta infatti perdendo l’uso del NE. Non è per nulla insolito sentir dire ai francesi JE SAIS PAS, J’AI PAS VU (non ho visto).         

Nella lingua italiana appare poi a volte la necessità di usare un intensificatore indefinito: niente, nulla, nessuno, ecc… in questo caso la stessa identica cosa avviene in francese; non si usa il PAS, ma un indefinito: Je ne sais RIEN (non so nulla), Je n’ai vu PERSONNE (non ho visto nessuno)… insomma è uguale a noi.      

Ma Jespersen è passato dai cugini d’oltralpe e non da noi? Diciamo scherzosamente che ci ha provato e non gli è andata bene. Riprendiamo la frase Je ne mange MIETTE (non mangio briciola) che abbiamo incontrato verso l’inizio: Come si dice briciola in latino? MICAM. Toglietegli la M finale e il gioco è fatto… non serve MICA aggiungere altro, giusto?

di Francesco Pino

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Fonte foto: Francesco Pino

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