“Jung e lo sciamanesimo” di C.M. Smith

“Poiché l’uomo moderno è disilluso e non crede più in un Dio che lo guarda dall’alto, l’unica soluzione è rivolgersi all’interno, alla fonte interiore di ordine e significato”.
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Titolo: Jung e lo sciamanesimo
Autori: C.M. Smith
Voto: 7,5/10
Scrittura: Chiara
Pagine: 290
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In breve:

Saggio molto interessante, provvisto di un’eccellente bibliografia, volto a sottolineare le analogie salienti che accomunano le evoluzioni di pensiero di Jung e i retaggi derivanti dalla cultura psicologica, introspettiva ed empatica sciamanica.

Smith divide la propria opera in tre filoni: in primo luogo introduce il lettore allo sciamanesimo in senso stretto, consentendo anche ai meno esperti di comprenderne le caratteristiche di base; in seconda battuta, apre una finestra sul rapporto fra lo sciamanesimo e il pensiero di Jung, illustrando quanto e come possa aver inciso sulle idee del celebre psichiatra; infine, arriva a tracciare un interessantissimo quadro sulle molteplici implicazioni e applicazioni contemporanee dei pittoreschi metodi degli sciamani.

Un esempio che ha letteralmente rapito il mio interesse penso possa rivelarsi esemplificativo in merito alla concretezza dell’opera: quello dell’esorcismo. Smith spiega che, talvolta, gli sdoppiamenti di personalità in un individuo possono rivelarsi forti al punto tale da far ritenere all’alter del paziente di essere veramente un demone; in questo senso, l’esorcismo – pratica/terapia, appunto, derivante da prassi sciamaniche – può rivelarsi un inganno vincente per sconfiggere la personalità maligna e liberare in via definitiva il soggetto “posseduto”.

Un testo davvero affascinante, sicuramente meritevole di attenzione per coloro i quali siano interessati alle tematiche trattate; molto più attuale e concreto di quanto potessi immaginare prima di iniziare la lettura ✨

di @spritz_e_libri

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Fonte immagine: Amrita

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