“La libertà è la sola cosa che gli uomini non desiderano affatto, o almeno così sembra, per la semplice ragione che se la desiderassero l’avrebbero”.
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Titolo: “Discorso della servitù volontaria”
Autore: E. La Boètie
Voto: 10/10
Scrittura: Diretta e provocatoria
Pagine: 125
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In breve:
Riflessione immortale del brillante giurista francese in merito al concetto di libertà, da intendersi come diritto naturalmente correlato all’esistenza umana.
La Boètie, giovane parlamentare di origini aristocratiche, combatte l’ingiustizia del proprio sistema sociale dall’interno e tenta di dimostrare come solamente il libero pensiero e una effettiva comunione d’intenti possano rivelarsi in grado di debellare qualsiasi forma di dispotismo; le inevitabili differenze fra esseri umani esistono, devono essere riconosciute ed elevate ad amalgama che possa cementare un indistruttibile concetto di fratellanza.
Il segreto della libertà è tanto semplice quanto drammatico e risiede proprio nel suo effettivo desiderio: il “tiranno” continuerà a detenere il potere fintanto che i “sudditi” si ostineranno a concederglielo, preferendo la vita del cortigiano a quella dell’uomo libero che rifiuta di essere sottomesso e costretto ad amare le proprie stesse catene.
Suggerirei la lettura – e la rilettura – di La Boètie a chiunque detesti le imposizioni; a chiunque voglia ribellarsi rabbiosamente ad angherie e soprusi; a tutti coloro i quali vogliano comprendere meglio il dramma della società contemporanea, costellata di schiavi intellettuali che volontariamente si incatenano all’adulazione di ideologie preconfezionate, affogando nelle torbide acque di apatia e pregiudizio la propria libertà di pensiero.
di @spritz_e_libri
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