Tra le strade statali delineate da un lungo muretto in pietra, tra gli ulivi, le case bianche e colorate, di azzurro nel centro storico, sorge una cittadina molto caratteristica della provincia di Bari, chiamata il paese azzurro, è Casamassima.
Il borgo fu fondato in epoca romana tra il 960 e il 963, chiamato così probabilmente dal suo fondatore Quinto Fabio Massimo detto il Temporeggiatore durante le guerre puniche.
Si dice che sia un paese, ma in realtà è colma di vita e attività commerciali che fanno pensare ad un quartiere di Roma.
I suoi abitanti, i casamassimesi però, non hanno niente a che fare con i romani, sono tutt’altra cosa.
Ti accolgono come se fossi un parente stretto anche se non ti hanno mai visto, è complicato capire il loro dialetto quasi incomprensibile, ma nonostante ciò ne puoi restare affascinato, come se fosse una lingua straniera talmente bella da volerla imparare.
La cucina per loro è qualcosa di fondamentale, tra pesce crudo e focaccia pomodori e olive, chi arriva a Bari viene completamente travolto dal profumo di quest’ultima, non potendone più fare a meno.
Visitare il paese azzurro è una passeggiata attraverso un mondo fatto di case azzurre, tradizioni, profumi mediterranei, i fiori che decorano i balconi, e leggende sconosciute che ti portano fino a Bari dove camminando sul lungomare godrai di panorami mozzafiato che ti porteranno ad entrare ancor di più, nel vivo del capoluogo pugliese, dove continuando a passeggiare sulla costa troveremo un borgo che quando scende la notte, sembra uscito dalla scena di un film con il suo porto a mare a aperto, Torre a mare.
di Arianna Fuscà
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