Intervista a Ramona Oliviero

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Cara Ramona, innanzitutto grazie per il tempo concessomi.

Essendo un’autrice poliedrica, avrei intenzione di porti le domande come se le facessi alla te poetessa ma anche alla te scrittrice di narrazione, alla te delle videopoesie ironiche e a quella dei quesiti esistenziali.

Ovviamente, spero comprenderai il motivo, non sarà un’intervista “comoda”. Il mio intento, oltre al far conoscere al pubblico la tua arte, è quello di conoscere un po’ di più la Ramona moglie, mamma, donna, che tra le mille cose da fare si ritaglia il tempo necessario per scrivere ed esprimersi. Mi piacerebbe conoscere qualcosa in più del tuo pensiero e dei tuoi modi, quei modi che ti permettono di trattare la morte come un evento “normale” o che ti permettono di parlare di chi incroci strada facendo, attraverso rime, stati d’animo e doppi sensi.

Sia chiaro, puoi rispondere alle domande che vuoi. Considera che puoi anche mentire spudoratamente 😀

So che hai scritto 4 libri, al momento. Parlami del più importante (personalmente parlando) tra questi e del perché lo ritieni tale. Potrei banalmente dirti , che ogni libro tra quelli pubblicati è stato importante in maniera differente. Se dovessi sceglierne uno, farei fatica. Ne scelgo due per motivi diversi: “Rimando rimando” perché è stato il libro che mi ha regalato coraggio, fiducia in me stessa. “Che noia” perché è il libro grazie al quale ho scoperto la mia forte propensione per la riflessione e la filosofia. Senza “Che noia” non avrei capito tante cose … cose che mi hanno permesso di perfezionare la scrittura, fino ad arrivare al lavoro più grande della mia vita, (per adesso): la stesura del mio primo romanzo. I miei primi due libri hanno avuto, inconsapevolmente, la funzione di formarmi e di delineare nettamente la mia strada, rendermi consapevole di ciò che mi caratterizza, per poi arrivare a una piccola grande evoluzione.

Dimmi qualcosa di non scontato sulla gentilezza. La gentilezza è disinteressata: a volte si usa infatti, senza aspettarsi un tornaconto. Altre, invece, si utilizza perché si è totalmente disinteressati alle persone a cui la rivolgiamo. Vogliamo solo ottenere qualcosa da loro.

Da dove nasce l’esigenza di esprimerti scrivendo? L’esigenza di esprimermi scrivendo, nasce dal desiderio di stupire e dalla voglia di non sentirmi sola in certi miei stati d’animo, mi piace infatti quando le persone leggono qualcosa scritto da me e mi dicono “Mi sento esattamente così anche io”

Chi è Ramona? Ramona è una persona discreta, esibizionista quanto basta, che pretende più che un ascolto passivo, la partecipazione attiva degli altri nelle cose che propone.

Racconta con frasi di massimo 5 parole ognuna, gli altri 3 libri. “Rimando rimando”: Coraggio, ingenuità, voglia di regalare sorrisi. “Che noia” introspezione, musica e paradossi. “Buongiorno gentilezza”: il romanzo che non pensavo di riuscire a scrivere. “Poesie in vista”: una piccola celebrazione dei miei primi 10 anni di poesie.

Parlami della tua passione più grande. Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoi dire e non è la scrittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosa provi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo? La mia passione più grande è questa: scrivere. Come dice un passaggio di una canzone di Irene Grandi, in cui credo faccia riferimento proprio alla scrittura: “Questo è quello che so fare”. Spesso penso che se nella mia vita dovessi fare dei drastici cambiamenti, non avrei paura di farli, a patto che la poesia, la creatività e l’ispirazione non mi abbandonino mai.

Qual è la tua miglior poesia, a tuo parere? E invece qual è la più apprezzata dagli altri (se non corrispondono)? Èdifficile scegliere una poesia che mi piace più di tutte, in maniera netta. Però “Sii dante” la reputo la più complessa e quella in cui vengono racchiuse tante chiavi di lettura. Posso reputarla la mia preferita. Mentre la poesia che apprezzano di più gli altri, per quanto ne so, sono sicuramente le più leggere e divertenti come “Malizia”, “Mandronia” e “Ragazza perla”

Libero arbitrio o destino? Tutti e due: destino, perché possiedo questa caratteristica da sempre. Libero arbitrio perché ho spesso deciso di scrivere anziché sfogarmi in altro modo.

Raccontami in poche righe la Sardegna, come se parlassi ad un alieno per la prima volta sulla Terra. La Sardegna è una terra misteriosa, nasconde una storia di cui a mio parere non sapremo mai nulla con certezza, ma si avverte nell’aria. È per certi versi una grande fortuna vivere qui, ma forse te ne rendi conto fino in fondo, solo quando stai per lungo tempo altrove.

Che lavoro fai? Non lavoro. Detesto dirlo, perché dà l’idea che io abbia poco da fare. In realtà io non ho un lavoro retribuito, ma lavoro e faccio tanto.

Immaginando di poter scegliere liberamente, dove abiteresti se potessi scegliere? Immagino spesso di vivere in un quartiere vecchio di una grande città, magari di quelli con le strade strette, in un appartamento che si affaccia su una piccola piazza o un cortiletto, un bar sotto casa, il panificio, una piccola bottega. Immagino di vivere in un contesto di vicinato familiare, che sa un po’ di paesi del sud.

Cosa ti fa paura? La mente. Può tradirti in qualsiasi momento

Qual è il libro che avresti voluto scrivere tu? Hanno tutti ragione, di Paolo Sorrentino. Lo adoro per tantissimi motivi e l’ho letto tante volte.

Cosa farai da grande? Racconterò ai miei nipoti, tutto ciò che non racconto ai miei figli.

Raccontaci che ruolo ha nel quotidiano, quella capacità di rendere simpatiche le figure barbine. So che vuoi sapere se capitano spesso, queste figure barbine di cui parli. Ma ti assicuro che è cosa rara. Ad ogni modo, quando succede, colgo l’occasione per sfoggiare la mia ironia. O forse è proprio la mia ironia che mi porta a farle? Chissà….

Cosa ti ha portato a decidere di avere 3 profili distinti su Instagram? I tre profili nascono dall’esigenza di mettere ordine. Non volevo mischiare troppo il privato con le poesie e le mie riflessioni.

Reputi le videopoesie “utili”? Sì, assolutamente. Regalano buonumore e momenti di riflessione e sono meno impegnative rispetto alla lettura.

Se dovessi dare un suggerimento ad altri scrittori che vogliono cimentarsi a fare dei video, consiglieresti delle applicazioni o programmi in particolare? Non sarei in grado di dare consigli in tal senso, perché io stessa, probabilmente ne avrei bisogno. Uso dei semplici programmi di montaggio ma con strumenti più sofisticati, so che mi divertirei molto di più.

Grazie per la tua amicizia, per i divertentissimi auto-meme e per permetterci di entrare un po’ nel tuo mondo.

Ti auguro 100000 follower reali, nei prossimi giorni.

a cura di Fabio Valerio e briciolacreation

@erofaalbivio e @briciolacreation

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