“Il vero enigma della carta di Piri Reis del 1513 non è tanto il fatto che includa un continente scoperto nel 1818, quanto che rappresenti parte della linea costiera di quello stesso continente in condizioni di disgelo, le quali ebbero fine seimila anni fa. Come si può spiegare questo fatto?”
Titolo: Impronte degli dei
Autore: G. Hancock
Voto: 8+/10
Scrittura: Chiara, divulgativa
Pagine: 675
Un saggio affascinante di pubblicazione relativamente recente – 1995 – che si propone l’ambizioso obiettivo di indagare sull’esistenza di una civiltà molto progredita che sarebbe stata spazzata via da un evento catastrofico risalente all’epoca dell’ultima glaciazione.
Distante da complottismi, ufologia e ipotesi che si allontanano dalla ragionevolezza, Hancock si limita a porre in evidenza una serie di dati fattuali e di similitudini fra civiltà antiche che non avrebbero mai potuto vantare tecnologie tanto avanzate, mettendo in discussione alcuni assiomi fatti propri – secondo l’autore – in maniera troppo frettolosa dalla storiografia dominante e, soprattutto, dai primi egittologi.
A titolo esemplificativo, Hancock dimostra che – con grandissime probabilità – le piramidi e la sfinge risalirebbero non al 2.500 a.C., ma addirittura al 10.500 a.C., evidenziando peraltro un allineamento del sito pressoché perfetto con la Costellazione di Orione in quel periodo.
Come spiegarsi, fra le varie, le incredibili aderenze sul mito del diluvio universale fra civiltà che mai sarebbero potute entrare in contatto fra loro? O, magari, lo stesso enigma della mappa di Piri Reis? Per non parlare di statue raffiguranti etnie incompatibili o costruzioni e capacità di calcolo a stento eguagliabili addirittura in epoca contemporanea.
Tante domande e poche risposte, comunque in grado di aprire un affascinante spaccato sugli enigmi di culture millenarie.
Consigliatissimo!
di @spritz_e_libri
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Fonte immagine: Tea