“Come si diventa ciò che si è” di Friedrich Nietzsche

“Sono troppo curioso, troppo problematico, troppo tracotante, perché possa piacermi una risposta grossolana. Dio è una risposta grossolana, un’indelicatezza verso noi pensatori – in fondo è solo un grossolano divieto che ci vien fatto: non dovete pensare!”

Titolo: “Ecce homo – Come si diventa ciò che si è”
Autore: F. W. Nietzsche
Voto: 7,5/10
Scrittura: A tratti complessa
Pagine: 288

In breve:

L’ultima opera compiuta di Nietzsche, una sorta di autobiografia didascalica in cui il filosofo offre una spiegazione dei processi cognitivi ed evolutivi che lo hanno condotto all’elaborazione delle sue più grandi teorie.

Nietzsche si sofferma sulle astrazioni principali del proprio pensiero per riadattarle in considerazioni sintetiche, a tratti anche contraddittorie, come se desiderasse operare una cosciente “postfazione schematica” alla sua stessa creazione intellettuale; una sorta di suggestivo “canto del cigno filosofico”, prima di scivolare inesorabilmente nel baratro della follia.

Fra i tratti salienti che emergono dalla lettura di pagine così dense di significato, può agevolmente evidenziarsi una preziosa riflessione strutturata intorno al concetto stesso di esistenza, operata dal filosofo tedesco mediante una sapiente concatenazione logica fra lo sviluppo delle proprie opere e quelle che furono le sue esperienze soggettive, citando in particolare lo “Zarathustra” come capolavoro assoluto e inarrivabile.

Lettura davvero interessante per gli appassionati del genere, di certo settoriale e non propriamente fruibile.

di @spritz_e_libri

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