IL FUTURISMO
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento nascono due movimenti letterari: il futurismo e il crepuscolarismo.
Due correnti radicalmente opposte che si impongono come reazione alla crisi culturale, politica e sociale nata a cavallo fra i due secoli: i crepuscolari rappresentano il tramonto della poesia dell’Ottocento mentre i futuristi si rivolgono violentemente al futuro.
Il Futurismo è un movimento che ha rivoluzionato il mondo dell’arte e delle lettere e abbraccia i campi della pittura, della poesia e della scultura.
La moneta da 0.20 € ad esempio, rappresenta l’opera di un pittore e scultore italiano, esponente di spicco del futurismo: Umberto Boccioni. L’opera è un bronzo intitolato “Forme uniche nella continuità dello spazio” e rappresenta un uomo in movimento.
Ma perché è così importante il futurismo? Perché è il primo movimento della modernità letteraria che nasce in Italia e diventa modello da imitare negli altri paesi d’Europa, a differenza di tutti gli altri movimenti dell’Ottocento che invece erano imitazioni di altre correnti nate all’estero, basti pensare al Romanticismo che affonda le sue radici in Inghilterra e in Germania o al naturalismo francese da cui prende spunto il verismo italiano.
Il Futurismo viene fondato ufficialmente con la pubblicazione del “Manifesto del futurismo” il 20 febbraio 1909, sul quotidiano francese Le Figaro da parte di Filippo Tommaso Marinetti.
In realtà il Manifesto era già pronto nel 1908 ma l’Italia era presa dal terribile terremoto di Messina avvenuto nello stesso anno e Marinetti ebbe timore che la notizia della pubblicazione del suo Manifesto sarebbe potuta passare in secondo piano.
Perché proprio Parigi? Marinetti sceglie Parigi per pubblicare questo “manifesto di violenza travolgente e incendiaria” perché Parigi a quel tempo era la capitale della cultura europea, un luogo dal quale un movimento appena nato poteva diffondersi rapidamente e con maggiore facilità.
Con il futurismo nascono le avanguardie artistiche: associazioni culturali formate da letterati, musicisti ed artisti, alla base di ognuna delle quali vi è uno scritto teorico, definito manifesto, teorizzato da un intellettuale.
Le più importanti correnti artistiche del secolo scorso sono state:
- i Fauves,
- il Cubismo,
- l’Astrattismo,
- il Futurismo,
- l’Espressionismo,
- La pittura metafisica,
- il Dadaismo,
- e il Surrealismo.
AVANGUARDIE: Questa parola deriva dal lessico militare, ed indica i reparti più avanzati dell’esercito composti da soldati aggressivi, temerari, audaci ecc.. elementi che caratterizzano le avanguardie storiche che esaltano: la trasgressione, la libertà e la ricerca di un nuovo linguaggio e di un nuovo pubblico a cui rivolgersi. Rappresentano la rottura con il passato.
“Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo… un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.“
Futuro vuol dire progresso e i futuristi sono affascinati dalle evoluzioni tecnologiche. Nelle loro opere d’arte vengono esaltate automobili, fabbriche e città industriali.
Una delle parole chiave del “Manifesto del futurismo” è VELOCITÀ, i futuristi rifiutano tutto ciò che è statico, rompono con la tradizione e vogliono trasmettere l’idea del movimento, del dinamismo che caratterizza la vita industriale e moderna, il cui simbolo sono proprio le macchine.
“Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria.“
I futuristi rappresentano un taglio netto con la cultura del passato. Marinetti paragona le biblioteche ai cimiteri, propone un nuovo modello per la poesia e la letteratura. I nuovi elementi di celebrazione sono i prodotti della scienza e del progresso, il passato viene catalogato come espressione di ignoranza e superstizione.
Le regole stilistiche e retoriche del passato lasciano il posto alle “parole in libertà”, alla sperimentazione lessicale (anche visiva).
PAROLE IN LIBERTA’ è lo stile letterario ideato dal Futurismo in cui le parole che compongono il testo non hanno alcun legame grammaticale-sintattico fra loro e non sono organizzate in frasi e periodi.
Questa tecnica letteraria viene teorizzata da Marinetti nel “Manifesto tecnico della letteratura futurista” del 1912 e in “Distruzione della sintassi/Immaginazione senza fili/Parole in libertà” del 1913.
CARATTERISTICHE:
Vengono aboliti:
- punteggiatura,
- accenti,
- apostrofi.
Le poesie dei futuristi sono caratterizzate dall’utilizzo delle onomatopee, suoni e rumori senza senso e sono basate sulla rottura totale del ritmo e delle convenzioni grammaticali.
“Noi vogliamo glorificare la guerra – sola igiene del mondo – il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.”
I futuristi si scagliano contro le donne, simbolo di sentimentalismo, esaltano la guerra e la libertà assoluta dell’individuo. Molti futuristi sono interventisti nel 1914 e combattono come volontari nella Prima guerra mondiale.
Le idee futuriste entrano in contrasto con l’ideologia fascista: i futuristi esaltano il nazionalismo, la guerra, la rottura con il passato, la libertà politica e artistica, la rottura con le convenzioni mentre il fascismo propone l’esaltazione dell’ordine, della disciplina, della Roma imperiale. Proprio Marinetti che propone l’eliminazione delle Accademie otterrà e accetterà la carica di Accademico d’Italia, nel 1929.
In campo artistico i futuristi ricercano costantemente il dinamismo, i soggetti non sono mai rappresentati in modo statico, sono sempre in movimento.
di Alessandra Ercolino