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Sintomatologia ansiosa, capirla per prevenirla

L’ansia è una esperienza emotiva, ma anche cognitiva, comportamentale e fisiologica. L’ansia è un fenomeno quindi normale, essa ci aiuta a reagire agli stimoli , innescati da una particolare situazione che la nostra percezione ritiene minacciosa e soggettivamente pericolosa. Attualmente lo stato ansioso rappresenta un’esperienza condivisa da molte persone, complice anche l’iperconnessione che la nostra società ci impone di vivere e affrontare. Gli stimoli sono tanti e lo stress è sempre più presente nel nostro quotidiano, nessuno ne è immune: bambini, anziani e adulti apparentemente sani e forti. Perché questo accade? Come può una preoccupazione costante innescare malesseri fisici e cognitivi? La risposta è ormonale. Si tratta di una reazione di difesa del nostro organismo. Quando rimuginiamo costantemente, quando attiviamo e alimentiamo schemi cognitivi negativi e disfunzionali il nostro organismo attiva una reazione di difesa. Il cervello manda input ai surreni di secernere più cortisolo ( oltre ad estrogeno, adrenalina e noradrenalina), denominato anche ormone dello stress, per aumentare l’energia di cui il corpo ha bisogno in situazioni di pericolo. Si, perché il nostro cervello è quello che percepisce e allora attiva una cascata di modificazioni psicofisiche per affrontare il pericolo che gli Psicologi chiamano ” fight or flight reponse”, ovvero la reazione di attacco o fuga che ci prepara a reagire alle minacce con una scarica generale del sistema nervoso simpatico.

L’ansia è caratterizzata quindi da sintomi cognitivi come:

– Pensieri, immagini e ricordi negativi e soprattutto intrusivi
– Senso di stordimento mentale
– Sensazione di dover immediatamente mettere in atto strategie che preservino il nostro stato di salute poiché ci sentiamo vulnerabili e indifesi

La sintomatologia comportamentale può comprendere:

– Immediata tendenza nel ricercare protezione come l’essere rassicurati,
assumere ansiolitici e assumendo un atteggiamento di sottomissione alla
paura che l’ansia genera.

La sintomatologia fisica può innescare manifestazioni come:

– Nodo in gola (bolo isterico)
-Sudorazione eccessiva
-Vertigini
-Tachicardia
-Tremore
-Nausea
-Tensione generale
-Senso di irrealtà
-Fame d’aria
-Vampate di calore

Il dolore toracico è uno dei sintomi più ricorrente e più preoccupante che si manifesta durante attacchi d’ansia elevati. Solitamente, in assenza di disturbi cardiaci conclamati, esso rappresenta la risposta ad un’errata respirazione toracica.

La ricerca scientifica suggerisce che negli stati ansiosi e/o di stress, si attiva la tendenza a respirare prevalentemente impegnando solo la parte superiore dei nostri polmoni. Da qui, la percezione di fiato corto e fame d’aria. Questo può diventare un circolo vizioso ( per effetto di un apprendimento di schemi cognitivi negativi) e portare alla manifestazione di ansia libera con una percezione cronica del disturbo respiratorio denominata Dispnea Psicogena. I disturbi d’ansia vengono nel DSM5 categorizzati in : Fobia specifica, Fobia Sociale, Disturbo di panico, Agorafobia, Disturbo d’ansia generalizzata, Ipocondria, Mutismo Selettivo , Ansia causata da altre situazioni Mediche, Disturbo d’ansia da separazione e Ansia indotta da sostanze. L’ansia e i Disturbi d’ansia in generale rispondono bene a interventi psicoterapeutici mirati e intensivi, meno efficace è la loro risposta a terapie farmacologiche, poiché i farmaci agiscono sui sintomi non sulla risoluzione del problema.

Le linee guida suggeriscono che nei casi di ansia acuta è preferibile affiancare gli psicofarmaci alla Terapia Psicologica per un breve periodo e solamente nei casi in cui l’ansia sia invalidante. Proseguire successivamente con la Terapia Psicologica fino alla regolarizzazione sintomatologica.

Elencherò qui di seguito alcuni esercizi di rilassamento da poter svolgere in modo autonomo in caso di ansia acuta e improvvisa.
“Mettetevi comodi e fate quattro respirazioni profonde, mentalmente ripetete a voi stessi: “Adesso comincerò a rilassarmi e quando sarò alla fine dell’esercizio mi sentirò rigenerato completamente e tutto il mio corpo sarà energizzato”.
A questo punto portate l’attenzione alle gambe, dai piedi, alle cosce e alle ginocchia, fino alle anche. Notatene il peso. Dovete sentire affondare tutte queste parti del vostro corpo sulla superficie d’appoggio, rilassate e pesanti.
Ora portate l’attenzione alle braccia: Quindi mani, i polsi, avambracci, i gomiti, e su fino ad arrivare alle spalle. Sentirete il peso e noterete affondare sulla superficie d’appoggio, pesanti e rilassate. Ripetete la stessa sequenza portando adesso l’attenzione sulla parte anteriore del busto, dalle anche, all’addome al torace. Immaginate e notate i muscoli che si decontraggono. Lasciate uscire tutta la tensione lasciando spazio al respiro di fluire in maniera più profonda e uniforme.

Adesso tutta l’attenzione deve essere sulla parte posteriore del busto, dai glutei, lombi alle spalle. Sentite affondarla sulla superficie d’appoggio, rilassata e pesante. Lasciate uscire la tensione. Immaginate che tutta la tensione fluisca via mentre vi rilassate in modo sempre più profondo. Portate la vostra attenzione e consapevolezza al collo e la nuca. Sentiteli affondare sulla superficie d’appoggio, abbandonati e rilassati. A questo punto lasciate che i muscoli del viso e della fronte si rilassino anch’essi. Lasciate andare tutta la tensione dalla fronte e rilasciate i vostri muscoli delle guance. Se viene spontaneo, lasciate che le labbra si aprano. Vedetevi e sentitevi completamente rilassati.
Restate in questo stato di rilassamento completo per 7-10 minuti. Quando vi sentirete pronti per rialzarvi, dite a voi stessi: “Sono rilassato e pronto per alzarmi, completamente rigenerato, calmo e il mio corpo è energizzato”. Ora sarete pronti a riprendere le vostre attività.

Dott.ssa Maria Santabarbara

E-mail: [email protected]

Sito internet: mariasantabarbara.net

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