“I romani, dunque, nel II secolo a.C. avevano preso l’abitudine di corteggiare apertamente e sfacciatamente i ragazzi liberi”.
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Titolo: Secondo natura
Autore: E. Cantarella
Voto: 7,5/10
Scrittura: Discorsiva
Pagine: 313
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In breve:
Saggio storico molto interessante che apre un angolo di visuale puntuale e ben argomentato – arricchito peraltro da numerosi riferimenti a fonti di varia natura – sul modo in cui venisse vissuta la bisessualità in Grecia e a Roma.
Una scrittura elegante e fruibile accompagna il lettore nella comprensione delle principali differenze fra le due società, partendo dalla pederastia greca e dal rapporto iniziatico che gli adulti intrattenevano con il παῖς di turno, fino ad arrivare allo “stuprum” che contraddistingueva invece l’approccio sessuale attivo e prevaricatore romano.
L’autrice si sofferma anche sull’analisi dei rapporti omosessuali da un punto di vista femminile ma, sfortunatamente, la scarsità di fonti conseguente alla rinomata misoginia che permeava entrambe le società non consente un livello di approfondimento parimenti esaustivo.
“Secondo natura” è un’opera che suggerirei a chiunque desiderasse godere di una panoramica puntuale, concreta e – soprattutto – svincolata da frasi fatte e pregiudizi vari in merito alla comprensione effettiva della quotidianità sessuale delle due società, celebrate forse un po’ troppo frettolosamente da un certo tipo di retorica e di politica come “modello di virtù e tradizione”.
Unica avvertenza: per quanto fruibile, si tratta in ogni caso di un saggio di livello universitario che richiede come tale approccio e concentrazione di un certo tipo per poter essere adeguatamente apprezzato 🙂
Avevate idea che all’epoca fosse ritenuto naturale intrattenere rapporti omosessuali con giovani (da una parte) e schiavi (dall’altra)? Secondo voi perché la scuola e la società in generale sono portate a idealizzare le civiltà antiche e a censurarne di conseguenza certe caratteristiche?
di @spritz_e_libri
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