ArticoliStoria del femminismo

La nascita del femminismo: Mary Wollstonecraft

Il «femminismo» è un pensiero, un movimento volto a conquistare la parità dei diritti da parte della donna rispetto agli uomini in qualsiasi contesto e che, all’interno della società, non sembra goderne.

La nascita del pensiero femminista risale al 1792, quando a Londra venne pubblicata  “Rivendicazione dei diritti della donna“, un’opera di Mary Wollstonecraft. In questo libro, l’autrice si rivolge ad un pubblico di sole lettrici di classe media che abbiano a cuore la problematica sociale, economica e politica riguardante le donne. In realtà, non prevede un futuro ottimista per le donne ma, a mio avviso, sembra comunque cogliere un punto fondamentale di cui, forse, nemmeno oggi abbiamo consapevolezza: l’oppressione delle donne non deriva dalla differenza di natura biologica ma dall’educazione, ovvero dall’organizzazione della società compiuta dagli uomini. Questo è un problema morale e culturale, non solo perché riguarda il sistema educativo inteso come ordine di valori ereditati dalla famiglia, dalla cultura della società e dall’ambiente che ci circonda, ma riguarda anche quel sistema educativo che è esterno alla dinamica familiare e che è l’istruzione, ai giorni nostri controllata perlopiù dalla politica che è, appunto, l’organo per eccellenza che controlla quella società organizzata dagli uomini.

Per Mary Wollstonecraft, dunque, il riconoscimento della parità dei diritti tra uomini e donne è la premessa fondamentale per migliorare la società, un aspetto che diventa interessante per gli uomini che si definiscono progressisti. Infatti, per la filosofa esisterà un mondo «veramente progressista» solamente quando la donna verrà vista come un essere umano razionale, morale e autonomo, nonché colei che detiene gli stessi identici diritti degli uomini. Tutto ciò può realizzarsi solamente in una battaglia condivisa da tutte le donne e da tutti gli uomini politicamente progressisti.

Inoltre, sempre nel suo Rivendicazione dei diritti della donna Mary Wollstonecraft critica profondamente il sistema educativo proposto da Jean-Jacques Rousseau, in quanto per quest’ultimo le donne dovrebbero ricevere un’educazione diversa e inferiore rispetto a quella impartita agli uomini. La filosofa, invece, crede che l’uomo e la donna siano dotati di pari capacità razionali, morali e conoscitive.

Il simbolo delle donne autonome di questo periodo è il loro «rifiuto» verso il matrimonio coatto, ma scegliendosi un uomo al proprio fianco, facendo cadere la tradizione di quello che oggi chiameremmo «matrimonio combinato».

Ovviamente, Mary Wollstonecraft non fu l’unica donna a parlare di questo tema, ma ha contribuito a delineare un sentiero dei diritti per i quali le donne avrebbero dovuto continuare a combattere nelle generazioni future.

di Davide Panunzi

Instagram: @dabbidielafilosofia

Facebook: Davide Dabbidi Panunzi

Email: [email protected]

Leggi di più
Back to top button