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Intervista a Stefania D’Angeli

https://www.instagram.com/come_il_vento_e_la_pioggia_/

Cara Stefania, innanzitutto grazie per il tempo concesso.

Benvenuta alle domande “scomode”, spero comprenderai il motivo per il quale le chiamo così.
Mi piacerebbe, anche per questo, conoscere qualcosa in più del tuo pensiero e del tuo linguaggio, ma anche delle te non scrittrice, la Stefania quotidiana.

Sia chiaro, puoi rispondere alle domande che vuoi. Considera che puoi anche mentire spudoratamente 🙂

So che hai pubblicato un libro, al momento. Di cosa si tratta, quando lo hai pubblicato e dove possiamo trovarlo? “Come il vento e la pioggia” è un romanzo di formazione, in cui i giovani protagonisti poco più che adolescenti si trovano a lottare con guai a volte più grandi di loro, annaspando tra scelte sbagliate, amore, musica e amicizia, soprattutto. Lo considero un semplice spaccato di vita giovanile, inserito in un contesto che definirei “vintage”, dato che si parla del 2000, l’inizio del Millennio, all’alba di tante piccole rivoluzioni tecnologiche e sociali. E’ stato pubblicato ufficialmente a marzo del 2022 ed è disponibile in tutte le librerie e online su Amazon, IBS, Feltrinelli e tanti altri!

Puoi raccontarci qualcosa sui personaggi? I personaggi sono tanti e variegati, ognuno ha una sua personalità eppure si inserisce alla perfezione nella comitiva. Alessandra è una giovane ragazza madre intrappolata in una relazione tossica. Yuri e Stefano, appassionati musicisti rock, hanno la loro sala prove che diventa un punto di ritrovo per la loro comitiva. Giada, bella e sfrontata quanto disillusa, è uno dei personaggi che finora è piaciuto di più alle letture esterne. Loretta sfida i pregiudizi della gente, Daniele è un playboy immaturo. Insomma, ce n’è per tutti i gusti!

Da dove nasce l’idea di scrivere un libro? Io ho sempre scritto moltissimo, l’ho fatto per almeno 20 anni della mia vita. E ti dirò di più, ho un sacco di materiale ben “datato” nei cassetti! Ma l’idea, con questo romanzo, non era propriamente quella di scrivere un libro, piuttosto di raccontare la vita di un gruppo di amici molto eterogeneo. Il resto, è venuto fuori da sé.

Chi è Stefania oggi? Stefania oggi è una persona abbastanza equilibrata che ha risolto tanti conflitti interiori, lavora e viaggia, trova tempo per dedicarsi a ciò che ama e non cambierebbe questa opportunità con due mesi di stipendio in più!

Chi era Stefania nel 2000? Questa è una bellissima domanda! Stefania nel 2000 era un’adolescente all’ultimo anno di Liceo, riempiva la Smemoranda di sogni e ascoltava il rock su Mtv. Aveva già scritto un migliaio di pagine di romanzi acerbi e aveva già in testa alcuni dei personaggi di “Come il vento e la pioggia”. Voleva diventare assistente di volo e scrittrice, non necessariamente in quest’ordine, e aveva la patente da poco. Spostava le montagne, tirava tardi e si svegliava presto. Amava la vita, era sicuramente una testa calda e, senza saperlo, la scrittura le stava risolvendo tanti problemi.
Per tanti versi, comunque, la Stefania di ora non è poi così diversa.

Parlami della tua passione più grande. Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoi dire e non è la scrittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosa provi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo? Sicuramente la mia passione più grande è viaggiare. Dico sempre che se viaggiare fosse gratis, nessuno mi vedrebbe più! Il viaggio è l’unica cosa che ti arricchisce pur svuotandoti le tasche, l’unica cosa che ti permette di vedere con i tuoi occhi la bellezza del mondo. Ci sbatte in faccia realtà che non vogliamo vedere e ci apre al confronto. A tal proposito, curo un piccolo blog di viaggi in camper (è un tipo di vacanza che amo molto), più che un blog vero e proprio sono i “diari di bordo” che scrivo quando vado zingarando per l’Europa. Questi ultimi due anni hanno messo tutti a dura prova, e quando a novembre sono salita di nuovo su un aereo mi sono sentita libera. Comunque amo molto anche la fotografia, a livello amatoriale ovviamente. Quando una foto viene esattamente come vorrei (raro, senza post produzione!) è sempre una gioia!

Stai lavorando ad altro, al momento? Ho alcune idee per un nuovo romanzo, ma sono tutte molto fumose. Aspetto la vera svolta dell’ispirazione! Nel frattempo sto facendo invece una specie di “restyling” a un mio romanzo pubblicato con una EAP tipo 20 anni fa. Vediamo se entro fine anno riesco a venirne a capo!

Libero arbitrio o destino? Uh… direi destino ma con un pizzico di libero arbitrio. Sono convinta che ci sia una strada scritta e che il destino ci lanci segnali (evidenti peraltro, se sappiamo coglierli), ma abbiamo diverse alternative per raggiungere i traguardi che il destino ha fissato per noi.

Hai pubblicato con bookabook, in crowdfunding: cosa è e come funziona? Raccontaci la tua esperienza. Il crowdfunding, ovvero la raccolta fondi, non è ancora molto diffuso nell’editoria italiana. Bookabook, ovvero la casa editrice che ha selezionato il mio manoscritto, utilizza questo sistema a costo zero per l’autore, e abbatte anche i costi di stampa. Il romanzo viene diffuso online sulla piattaforma della casa editrice ed entra in preordine per 100 giorni. I sostenitori del progetto possono dunque preordinare una copia cartacea o eBook, che riceveranno alla fine della campagna, ma nel frattempo possono leggere le bozze non editate che l’autore mette a disposizione. Se il romanzo raggiunge i 200 preordini entri i 100 giorni, viene a tutti gli effetti pubblicato (dopo un accurato editing). Ovviamente, per raggiungere questo obiettivo c’è bisogno di un’autopromozione non indifferente, occorre parlare del progetto a più persone possibili, coinvolgere amici di amici di amici, fare pubblicità senza avere fisicamente un libro vero e proprio da mostrare, avere l’ansia della campagna ferma per giorni, non dormire e trovarsi a pensare “ma chi me l’ha fatto fare?”. Dico sempre che per me è stato come scalare una montagna con l’infradito. I social però sono stati fondamentali, ho avuto fiducia incondizionata da tante persone, conosciuto moltissimi autori emergenti come me e stretto legami. Nel complesso una bellissima esperienza.

Quante copie hai venduto del tuo libro? Alla fine della campagna di crowdfunding, le copie preordinate erano 215. Finora credo di essere intorno alle 250 copie, ma non posso tenerne traccia direttamente. Lo scoprirò con la rendicontazione del prossimo anno!

Immaginando di poter scegliere liberamente, che lavoro/attività faresti? La travel blogger, ovvio! In realtà non mi dispiacerebbe lavorare in un ufficio turistico. Qualsiasi cosa che abbia a che fare con il settore dell’ospitalità e la gente che viaggia mi va bene. Considerando che lavoro come receptionist in un piccolo villaggio turistico, non mi sono scostata molto dai sogni.

Cosa ti fa paura? La cattiveria gratuita, la mancanza di pietà. Ma anche l’idea della morte dei miei cari mi lascia senza fiato: è un pensiero su cui non mi soffermo mai, altrimenti entro in un loop da cui non esco.

Qual è il libro che avresti voluto scrivere tu? Ce ne sono diversi. Io adoro lo stile narrativo di Alessandro Baricco per esempio, quindi scrivere una cosa come Oceano Mare mi sarebbe piaciuto. Da oltre 25 anni, il mio libro del cuore è Il Piccolo Principe, ma sarei banale se dicessi che avrei voluto scriverlo io! Piuttosto, vorrei essere in grado di scrivere un bel thriller: è un genere che mi piace leggere (sebbene al momento sia oberata di narrativa!), ma scrivo solo romanzi che affrontano tematiche sociali o parlano di giovani con mille problemi!

Cosa farai da grande? Sicuramente vivrò al caldo. Circondata da gatti!

Ti senti più un autore o una paziente in terapia, a causa di queste domande? Ma và, mi sento sempre un autore! Mi piace molto quando mi fanno le domande!

Sul tuo profilo Instagram ti occupi anche di “recensioni incapaci”. Perché lo fai? È una missione, un modo per farti pubblicità, sei una lettrice accanita di emergenti o provi pena per chi tenta di galleggiare senza salvagente? Le mie recensioni sono scherzosamente “incapaci” perché non sono una bookblogger e trovo sempre difficilissimo dare un feedback. Premesso che non sposto grosse masse, la potrei definire una specie di missione, sì. Missione mi piace come parola: più che pubblicità per me, leggo esordienti come me per dare il mio contributo, cercando di fare pubblicità agli altri. Come le dirette del lunedì sera con gli autori di Bookabook, partono dallo stesso pensiero: siamo in tanti e tutti sulla stessa barca, e tutti cerchiamo di galleggiare senza salvagente. Si potrebbe dire che siamo minuscole gocce in un mare di autori emergenti, ma tra il successo e l’insuccesso di un libro spesso c’è soltanto una gran botta di culo. Si può dire culo?

Noto nel tuo profilo un feed continuo, cosa ti ha portato a scegliere di avere una pagina ordinata? Consiglieresti agli altri scrittori di mantenere un feed? Se sì perché? Lo scorso anno sono partita da un feed un po’ raffazzonato, come spesso accade quando si approda su Instagram, poi si addrizza il tiro strada facendo. Non mi piaceva particolarmente, lo ammetto, anche perché tendo a essere abbastanza ordinata in generale, quindi ho cercato di sistemarlo. Sicuramente preferisco il feed ordinato degli ultimi mesi, una visione armonica d’insieme credo che sia più efficace. Ma non sono un’esperta di social marketing, quindi lascio ad altri le competenze!

Grazie per la disponibilità e per fiducia.

Ti auguro 100000 follower reali, nei prossimi giorni.

a cura di Fabio Valerio e briciolacreation

@erofaalbivio @briciolacreation

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