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“Elogio della fuga” di H. Laborit

“La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio”.

Titolo: Elogio della fuga
Autore: H. Laborit
Voto: 9/10
Scrittura: Provocatoria
Pagine: 161

Saggio del 1976 in cui un grande e irriverente Henri Laborit, giunto all’apice della propria maturazione filosofica (e soprattutto scientifica: l’autore era in primo luogo medico e biologo), elabora la summa del proprio pensiero sulla contemporaneità, approfondendo argomenti delicati e sfuggenti come la ricerca del senso della vita, il significato della parola libertà, le varie sfaccettature dell’amore, l’incidenza del lavoro nella realizzazione personale e così via.

A distanza di quasi cinquant’anni dalla pubblicazione, l’Éloge de la fuite mantiene inalterata la propria autorevolezza e tradisce una lucidità invidiabile nell’evidenziare le principali contraddizioni che si annidano in seno alla società capitalistica e consumistica occidentale.

Tutto ha un prezzo, tutto è merce di scambio e la causa prima dell’angoscia che attanaglia l’essere umano risiede nell’impossibilità materiale di realizzare quella che per lui rappresenta “l’azione gratificante”.

Da qui Laborit arriva a elaborare in varie riprese il concetto di “fuga” come unico modo per “mantenersi vivi e continuare a sognare”; come “obiettivo che cambia continuamente e che non è mai raggiunto”; come “elogio dell’immaginazione” che non si arrende alla desolazione esistenziale dalla quale siamo circondati.

Un testo breve, forte, fruibile, senza peli sulla lingua, in grado di regalare numerosi spunti di riflessione e di crescita.
Assolutamente da non perdere!

di @spritz_e_libri

https://www.instagram.com/spritz_e_libri/

Fonte immagine: MONDADORI

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