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Ded Moroz, il Babbo Natale dell’est

Ded Moroz, il Babbo Natale dell’est

In Russia il natale si celebra il 7 gennaio invece che il 25 dicembre, questo perché – come moltissimi sanno – la chiesa ortodossa utilizza ancora il calendario giuliano, che si differenzia di 13 giorni da quello gregoriano, che è invece il calendario ufficiale della Russia come della maggior parte delle popolazioni di tutto il mondo.

A differenza delle celebrazioni occidentali il natale russo è una festa esclusivamente religiosa, non arriva Babbo Natale a portar doni ai bambini; non esiste nemmeno un vero e proprio Babbo Natale. Il suo equivalente è un personaggio chiamato Ded Moroz (la pronuncia giusta è Died Maroz, dal momento che le O sulle quali non cade l’accento si pronunciano A e per il fatto che la E… beh, lo sappiamo: “io ti SPIEZZO in due”) ovvero “Nonno Gelo”, che ha la barba anche lui, ma è vestito d’azzurro, cammina con un lungo bastone e i regali li porta a capodanno accompagnato dalla sua nipotina Snegurocka (stassa storia: SnegurAcka), letteralmente “fanciulla di neve”.

Mentre la figura di Babbo Natale deriva da quella di San Nicola di Bari, Ded Moroz era in origine uno spirito che aveva il potere di congelare le persone. A lui erano attribuiti i decessi per congelamento, comuni tra gli sprovveduti che si perdevano fra i boschi durante il rigido inverno russo.

Una vecchia favola racconta che poi un giorno una bambina venne abbandonata tra gli alberi dalla sua perfida matrigna che voleva liberarsene. Ded Moroz la vide e invece di congelarla la prese con sé e la coprì di regali; congelando invece, per punizione, la figlia della donna malvagia.

L’influenza del cristianesimo ammorbidì poi ulteriormente questa figura mitologica, che smise di congelare la gente continuando però a distribuire doni ai bambini. Il regime di Stalin aveva abolito nel 1928 la figura di Ded Moroz, che veniva additato come una credenza pagana da cancellare nel nome della visione materialista e scientifica del mondo, nonché un personaggio troppo affine a quel San Nicola che portava doni ai bambini capitalisti occidentali. La cosa scatenò però ben presto il malumore della gente e pochi anni dopo il partito fece marcia indietro: Ded Moroz tornò in Russia per distribuire nelle piazze i regali di Stalin ai figli dell’Unione Sovietica.

Una famiglia che passa un capodanno felice è una famiglia più fedele al partito!

di Francesco Pino

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Fonte immagine: ArtStation.com

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