“Mi accendo l’ultima sigaretta…questa è l’ultima, sul serio”. Quante volte ogni buon accanito fumatore ha, con vigore, pronunciato queste parole, sorseggiandole una ad una, proprio come il sapore dell’ultima fatidica e quanto mai improbabile “nota”.
Esattamente come il protagonista de la “Coscienza di Zeno”, ognuno di noi inizia da qualche parte un quanto mai voluto rituale….accendere una sigaretta per gioco o per essere accettati dal gruppo. Quel “non propriamente voluto” si trasforma, poi, in un assiduo fare, un assurdo vizio dal quale diventa difficile uscire. Il gesto materiale si intreccia con la nevrosi psichica della crisi emotiva quando a mancarci è l’oggetto stesso che lede la nostra salute e la facoltà di essere liberi. Come Zeno Cosini si finisce in psicanalisi per uscire dalla gabbia ove la nostra stessa capacità di agire ci ha intrappolato per renderci incapaci di scegliere, ancora una volta ed un’altra ancora.
di Nadia Spezzati