“Origine della disuguaglianza” di J.J. Rousseau
“Il primo che, avendo cintato un terreno, pensò di dire “questo è mio” e trovò delle persone abbastanza stupide da credergli, fu il vero inventore della società civile”.
Titolo: Origine della disuguaglianza
Autore: J.J. Rousseau
Voto: 10/10
Scrittura: Colloquiale
Pagine: 107
Saggio risalente al lontano 1755, pubblicato da Rousseau in risposta a una questione sollevata dall’Accademia di Digione in merito all’origine della condizione di disuguaglianza sussistente fra gli uomini e all’eventuale compatibilità fra questa e lo stato di natura.
Si tratta di un’opera breve e fruibile, divisa in due parti, nella quale il filosofo ginevrino si occupa prima di esporre le proprie teorie sullo stato di natura e sull’evoluzione del “buon selvaggio” (riflessioni da ritenersi ormai anacronistiche, di interesse relativo all’esclusiva comprensione del pensiero dell’autore), per poi soffermarsi sull’analisi delle fondamenta della società civile, ramificate attorno a proprietà privata, lavoro, privilegi e prevaricazioni ben distanti dai concetti di equità e giustizia.
A dispetto dello sfruttamento costante delle classi meno agiate, Rousseau respinge comunque con fermezza le teorie hobbesiane sussumibili nel famoso brocardo “homo homini lupus”, rilevando che i motivi principali di discordia fra gli uomini siano da individuarsi unicamente nelle differenze sociali scaturenti dall’appropriazione indebita di terre e ricchezze a seguito del progressivo sviluppo di agricoltura e metallurgia.
Un saggio leggero come una piuma, di incredibile attualità e immensa portata sociale – peraltro base ideologica di diverse teorizzazioni non solo anarchiche, ma anche evoluzioniste – che si è rivelato in grado di colpirmi nuovamente come la prima volta che lo lessi, ai tempi del liceo.
di @spritz_e_libri
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