Intervista a Jennifer Sciarretta
Cara Jennifer, innanzitutto grazie per il tempo concesso.
Benvenuta alle domande “scomode”, spero comprenderai il motivo per il quale le chiamo così.
Mi piacerebbe, anche per questo, conoscere qualcosa in più del tuo pensiero e del tuo linguaggio ma anche delle te non scrittrice, la Jennifer quotidiana.
Sia chiaro, puoi rispondere alle domande che vuoi. Considera che puoi anche mentire spudoratamente 🙂
So che hai pubblicato un libro, al momento. Di cosa si tratta? Parlacene brevemente. Si tratta di un paranormal romance, nel quale si accavallano due storie d’amore ambientate in periodi storici diversi; la coppia del passato funge da guida per la giovane protagonista un’aspirante autrice di romanzi, indicando lei la strada giusta da percorrere per creare il suo futuro.
La strada giusta… Tu sei sulla strada giusta? Beh, ho realizzato il sogno di vedere una mia storia in formato libro, riuscendo a condividerla con un pubblico, anche se piccolino, e grazie a questa pubblicazione sono sbarcata in un mondo bellissimo; fatto di belle conoscenze e collaborazioni. Non so cosa accadrà in futuro, ma per tutto questo ti dico che la risposta è si. Ho preso la strada giusta, perché sono felice.
Da dove nasce l’esigenza di scrivere questo racconto? Tutto è nato in un momento molto triste della mia vita. Ho perso i miei nonni materni a distanza di quattro giorni l’uno dall’altro, ero molto legata a loro e questa perdita mi ha scossa profondamente. Dopo qualche giorno ho scoperto che si erano fatti una sorta di promessa; il primo che sarebbe andato via avrebbe chiamato l’atro. E a quanto pare cosi è stato. Cosi all’improvviso dopo tanto tempo è tornata l’ispirazione, in un flash ho visto tutta la storia dei miei personaggi prendere vita , con i volti dei miei nonni da giovani. Cosi ho ricominciato a scrivere.
Vuoi parlarci un po’ dei personaggi del tuo romanzo? Preferisci Annie o Sofia? E perché? Domanda complicata. I personaggi principali sono quattro Thomas e Sofia due ragazzi che s’incontrano “non per caso” nel 2019, poi ci sono James e Annie una coppia vissuta ai tempi della seconda Guerra Mondiale. Si tratta di quattro persone molto differenti, ma nel contempo incredibilmente simili. Il mio personaggio preferito è sicuramente Sofia, una giovane aspirante scrittrice che per quanto tentasse, non riusciva a dar vita a qualcosa che valesse davvero la pena di essere pubblicato. Nel corso del romanzo mi sono resa conto che Sofia somigliava sempre più a me, parlava e si muoveva esattamente come Jennifer.
Hai mai pensato di scrivere una storia solo dal punto di vista maschile? Sinceramente non ho mai pensato di scrivere una storia solo dal punto di vista maschile, ma potrebbe essere molto interessante. Chi lo sa magari in futuro farò questo esperimento.
Parlami della tua passione più grande. Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoi dire e non è la scrittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosa provi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo? La cosa che amo più fare è scrivere, mi ricarica e dona equilibrio. Quando non riesco a farlo vado come in crisi d’astinenza; è come quando senti la necessità di fumare per rilassarti e non puoi. Inizio a non ascoltare chi mi parla o a rispondere per monosillabi e appaio leggermente isterica heheh; insomma divento insopportabile, ma lo scopo è quello di essere liquidata cosi da poter finalmente raggiungere il mio PC.
Cosa ti fa paura? Ho paura di tutto e di niente, dipende da come mi sveglio la mattina.
Libero arbitrio o destino? Assolutamente destino, ci credo tantissimo. Il mio romanzo, La strada giusta ruota proprio attorno alla frase “nulla accade per caso”.
Sei una lettrice? Se sì, cosa leggi di solito? Vado a periodi, per quanto riguarda la lettura; solitamente leggevo fantasy, ma da un anno a questa parte leggo un po’ di tutto; sono diventata curiosa di scoprire i vari generi letterari.
Sul tuo profilo Instagram ho visto che dedichi molto tempo agli autori con la rubrica “SOS autori emergenti”. Cosa ti spinge a farlo e cosa deve fare un autore per farsi intervistare da te? La rubrica “Sos autori emergenti” nasce dalla mia esperienza personale. Appena approdata in questo vasto mondo dell’editoria, ero spaesata e non avevo la minima idea di come muovermi. Inciampavo spesso in proposte di pubblicità in cambio di soldi o critiche negative e poco costruttive. Per mia immensa fortuna ho poi incontrato una bravissima e dolcissima giornalista e autrice, con più esperienza di me che mi ha indirizzata e guidata, dandomi preziosi consigli. Ho compreso che da soli si fa poco e che per fortuna esistono tanti colleghi meravigliosi con cui si può condividere quest’avventura. Perciò ho deciso di aprire questa rubrica volta a dare un supporto a quegli autori che sono appena sbracati in questo porto e hanno la necessità di qualche dritta, contatti o pubblicità, assolutamente tutto in maniera gratuita.
Chi è Jennifer? Jennifer è una mamma, una moglie, una donna piena di voglia di fare. Amo mettermi in gioco reinventandomi ogni volta. Insomma non sono capace a star ferma in un angolo.
Se pensassi a un luogo da sogno, dove ti ritroveresti con l’immaginazione? Volerei tra le stradine della periferia londinese; tra le villette basse di cortina arancione e i vasi di fiori sui davanzali delle finestre. Non a caso Londra è la sede di tutte le mie storie.
Qual è il libro che avresti voluto scrivere tu? Qualsiasi libro scritto da uno bravo.
Cosa farai da grande? Da grande… Chi lo sa? Cambio idea ogni cinque minuti, la vita è imprevedibile. Facciamo cosi: tra una decina d’anni ti chiamo e ti aggiorno.
Ti senti più un’intervistata o una paziente in terapia, a causa di queste domande? Date le mie risposte mi servirebbe fare un po’ di terapia, ma devo dire che sono delle domande assolutamente perfette e diverse dal solito, come piace a me.
Immaginati arrivata al successo grazie a una pubblicazione. Di cosa vorresti trattasse questa tua opera? Vorrei trattasse di realtà; diventato famoso perché chiunque si sia perso tra quelle righe è riuscito a trovarvi un pezzo di se.
Scrivi di notte o di giorno? Il primo libro “La strada giusta” l’ ho scritto interemente di notte, mentre il secondo che uscirà a breve, è stato generato di giorno. (Nel frattempo sono invecchiata e non reggo più le notti in bianco).
Quando scrivi preferisci il silenzio o un sottofondo di musica? E in caso, che musica? Mi scuso per la ripetizione, ma durante la stesura del primo romanzo avevo sempre Dive di Ed Sheeran nelle orecchie, non riuscivo a scrivere senza quelle note; con il secondo libro invece, ho lavorato in completo silenzio.
Grazie per la disponibilità e per fiducia.
Ti auguro 100000 follower reali, nei prossimi giorni.
Collaborazione di Fabio Valerio e briciolacreation
@erofaalbivio e @briciolacreation