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INTERVISTA A CHIARA FARRUGGIO

INTERVISTA A CHIARA FARRUGGIO

https://www.instagram.com/chiara_farruggio/

Cara Chiara, innanzitutto grazie per il tempo concesso.

Benvenuta alle domande “scomode”, spero comprenderai il motivo per il quale le chiamo così.
Mi piacerebbe, anche per questo, conoscere qualcosa in più del tuo pensiero e del tuo linguaggio, ma anche delle te non scrittrice, la Chiara quotidiana.

Sia chiaro, puoi rispondere alle domande che vuoi. Considera che puoi anche mentire spudoratamente ?

1 – So che hai pubblicato un libro, al momento. Di cosa si tratta, quando lo hai pubblicato e dove possiamo trovarlo?

Il mio primo romanzo si intitola “La Tana di Buddy”, che non è, come si potrebbe supporre, la cuccia di un cane di nome Buddy, ma un locale quasi sul ciglio di una delle tante e interminabili strade dello Utah; è un po’ il punto di ristoro per tanti camionisti, ma anche lo scenario principale in cui si svolgono tanti intrecci tra i protagonisti. All’interno del romanzo viene narrata una storia d’amore, ma anche più storie d’amicizia e più di un dissidio familiare o personale dei protagonisti principali.
E’ stato pubblicato a giugno del 2020.
C’è anche la versione ebook.
E’ possibile acquistare il libro sul sito della casa editrice Booksprint Edizioni, lì tra l’altro è possibile sia leggere l’intervista che mi ha fatto la casa editrice stessa, sia vedere il Book trailer del libro. Alcune delle immagini sono state da me suggerite. C’è inoltre un sito che funge da “vetrina digitale” che si chiama Libreria Ribelle. E poi i vari store online: Amazon, Ibs, Libraccio…

2 – Puoi raccontarci qualcosa sui personaggi?

I personaggi principali sono: Buddy, il titolare de La Tana, che è un simpaticissimo e spassosissimo uomo grassoccio e barbuto che manda avanti il locale e che ha accolto Jesse, una ragazza di trent’anni (dai, sù, siamo donne ma anche ragazze!) che è scappata dal suo paese, dalla sua famiglia, dalle sue origini per ricominciare la propria vita da un’altra parte da cima a fondo. Ma Buddy è anche amico di Jacko, un giovane artista all’apice del successo che perde la retta via e ovviamente farà da spalla ad entrambi.

3 – Da dove nasce l’idea di scrivere un libro?

Inizialmente doveva essere una sorta di autobiografia e non ti nascondo che sono stata ad un passo dal farla pubblicare così com’era. Poi qualcuno mi ha fatto riflettere su qualcosa a cui non avevo pensato: “l’effetto boomerang” che avrebbe avuto su di me. Tutti in qualche modo abbiamo o abbiamo avuto un conto in sospeso nella nostra vita e nel romanzo si parla anche di questo attraverso le storie dei personaggi. Ecco quindi l’idea del libro nasce come sfogo personale di conti in sospeso con la vita in generale e con il mio privato.

4 – Spiegaci come nasce la passione per l’America. Se ti chiamassero dagli Usa per lavorare in una scuola, ci penseresti?

Ahhh, l’America! Il mio sogno e, come dici tu, la mia passione! Principalmente ne sono appassionata perché sono un’amante del cinema. Sicuramente, quando e se riuscirò a fare un viaggio in America, mi piacerebbe fare tappa in molti dei luoghi rappresentati nei film, così come non potrebbe mancare un giro in macchina sulle strade della Monument Valley per omaggiare la copertina del mio romanzo.
Se mi chiamassero dagli Usa per lavorare in una scuola? Oddio ci sarebbe il problema della lingua: ho sempre avuto un debole per le lingue straniere e forse imparerei a furia di star lì, ma al momento penso all’America più come un luogo da visitare che come dimora in cui costruire un possibile futuro. Già mi vedo a fare gli appostamenti in stile paparazzi per andare a salutare i miei attori preferiti!!

5 – Hai collaborato con qualcuno per la grafica, audiolibri, blogger ecc.? Se sì, secondo te sono utili? Cosa ti piacerebbe vedere nel mondo di Instagram tra autori e loro collaboratori?

Ecco adesso spero di non fare qualche gaffe. Sicuramente la casa editrice aveva un grafico per la copertina che è stato direi molto in gamba nel riportare esattamente le immagini principali, poi ha anche messo del suo, ma devo dire che ha rispettato grosso modo le mie aspettative.
Poi sicuramente grazie ai social, tramite Briciolacreation, c’è stato modo di far conoscere, attraverso i suoi strumenti di grafica, gli aesthetics (spero di averlo scritto bene), i personaggi o i fondamentali del libro.
L’estate scorsa sempre tramite Instagram una ragazza ha messo su un “rewiev party”: in pratica si scelgono circa 10 persone che leggeranno il tuo libro e in date prestabilite faranno una recensione.
Un’altra ragazza, attraverso un’intervista, ha fatto un booktrailer ( che potete trovare nelle mie storie in evidenza sul profilo Instagram)… e poi sì insomma ho cercato un po’ di persone che facevano recensioni tramite storie o post

Sicuramente penso siano utili. Voglio dire, per chi si cimenta per la prima volta in quest’avventura è importante farsi conoscere da molti. Poi è anche vero che se “ti sai vendere bene, riesci ad ottenere ottimi risultati”…io purtroppo in questo sono piuttosto timida e insicura quindi…, ma passiamo alla prossima domanda! ahahah

Nonostante bazzichi parecchio su Instagram lo conosco ancora poco…infatti spesso combino qualche pasticcio ancora a condividere storie o simili…però sì ecco come dicevo un po’ il passaparola, la condivisione. Mi fa piacere quando per farlo molti mi dicono che non vogliono compensi per farlo perché sono solo spinti dalla passione di leggere il libro e dalla possibilità di farlo conoscere. E’ un bel gesto di solidarietà.

6 – Parlami della tua passione più grande. Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoi dire e non è la scrittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosa provi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo?

Non saprei dirne una con precisione, forse ne ho diverse e credo siano tutte incentrate sul farmi sentire libera di essere quella che sono, con i miei pregi, con i miei difetti, con le mie insicurezze e con quei momenti in cui invece ne traggo forza. Gran parte di queste passioni le ho dovute silenziare o schiacciare perché troppo presa dal lavoro e dalla tensione del lavoro ed entro talmente in un loop che quasi me ne dimentico, facendomi appunto assorbire dalle incombenze di tutti i giorni.

7 – Stai lavorando ad altro, al momento? Hai un nuovo progetto in vista?

Paradossalmente ho un altro romanzo più o meno pronto nel “cassetto”, scritto prima della stesura di quello che è stato pubblicato. Si vede che non era ancora il suo momento o forse La Tana aveva più urgenza di uscire. E’ sicuramente di tutt’altro genere, ma voglio documentarmi meglio e al meglio prima di definirlo “finito”

8 – Libero arbitrio o destino?

E’ vero che mi capita spesso di dire “E’ destino che…gira e rigira…”, e le situazioni non perdono occasione per ricordarmelo, ma sono totalmente a favore del libero arbitrio. 

9 – Hai pubblicato con booksprint, puoi suggerirla? Parlaci della tua esperienza.

Io, come prima esperienza, non avevo intenzione di farne una cosa molto commerciale. So che può sembrare una cosa stonata. Quello che volevo era vedere concretizzata l’idea del libro con tanto di copertina come si deve, da regalare alle due persone a cui ho dedicato il romanzo (la dedica si trova tra le prime pagine) che mi hanno supportato e sOpportato durante la stesura e poi anche ad amici e parenti. Ovviamente con la casa editrice abbiamo “contrattato” un po’ la mia idea e siamo arrivati ad una conclusione. Siamo stati entrambi pazienti. Dico siamo perché io avevo altre idee, non conoscendo le dinamiche su condizioni di layout e altro ancora, ma alla fine ciò che conta è il risultato. Quello che ho notato che accomuna un po’ anche altre case editrici è che la promozione e la pubblicità del libro è un po’ a carico dell’autore. E qui torna la frase “Se non ti sai vendere bene…”. Quindi la Booksprint è comunque una casa editrice giovane e piuttosto seguita, anche se ancora non estremamente conosciuta. La suggerisco perché sicuramente è grazie a tutto il team se ho il mio romanzo cartaceo tra le mani, poi dipende dalle esigenze dell’autore.

10 – Quante copie hai venduto del tuo libro?

Per rimanere in tema americano “Mi appello al quinto emendamento!” ahahaha

11 – Cosa non ti piace della tua vita o di questo mondo?

Non mi piace che ci si approfitti della mia estrema disponibilità e della mia bontà e che non venga mai ricambiata allo stesso modo. Non mi piace non aver imparato a difendermi nella vita quando era più giusto farlo. Non mi piace la sensazione di dover vivere quasi sempre come se dovessi chiedere scusa se disturbo o peggio ancora se esisto. Non mi piace la cattiveria gratuita, il pregiudizio e i giudizi non costruttivi, la mentalità retrò, certi cliché.

12 – Cosa ti fa paura?

Eh beh ci sono un po’ di cose che mi fanno paura…sono un bel po’ fifona, lo ammetto, ma giusto per non alimentare giudizi dirò che mi fa paura il buio e tutto ciò che di brutto può accadere nel buio e mi fa paura la violenza sulle donne e sui bambini.

13 – Che lavoro fai?

Sono un’insegnante di sostegno di ruolo alla scuola primaria.

14 – Immaginando di poter scegliere liberamente, che lavoro/attività faresti?

Mi sarebbe piaciuto diventare interprete. Indovina perché? Ovvio: vuoi mettere fare da interprete ad un attore o un’attrice americana a qualche evento o trasmissione? Mi inviti a nozze: lavoro e passione in un colpo solo! A dire il vero avevo cominciato gli studi universitari orientati sulle lingue straniere, ma ad un certo punto del mio percorso, ho capito che qualcosa stava rovinando quella passione facendola diventare non più così piacevole e ho preferito lasciar perdere.

15 – Ti senti più un autore o una paziente in terapia, a causa di queste domande?

Io ti ringrazio dal profondo del mio cuore per queste domande! E ti dico che mi sono sentita positivamente una paziente in terapia che è anche autrice! Non c’è niente di male in fondo, a fare un po’ di terapia se è necessaria.

16 – Immaginando di poterti esporre liberamente, esprimi un desiderio.

Di esprimerlo l’ho espresso, ma non funziona come per le candeline della torta che se lo dici non si avvera?! Anche qui “quinto emendamento”! Ahahah

17 – Scrivi ascoltando musica o in assoluto silenzio?

In silenzio, in silenzio…già la mia testa è abbastanza affollata da immagini, suoni e possibilmente dialoghi. Scrivo di getto come se vedessi un film o riprendo l’idea di personaggi visti nei vari film e ne faccio una trama mia.

Grazie per la disponibilità e per fiducia.

Ti auguro 100000 follower reali, nei prossimi giorni.

Collaborazione di Fabio Valerio e briciolacreation

@erofaalbivio e @briciolacreation

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