“Il viaggio della fenice” di S. Prioli

“Nessuno sapeva che mi ero chiusa in bagno per ore a strofinare l’unico paio di mutande che avevo, lo stesso che indossavo quando mi avevano violentato, per cancellare l’odore dei soldati”.

Titolo: “Il viaggio della fenice”
Autore: S. Prioli
Voto: Non voto esordienti
Scrittura: Diretta
Pagine: 217

In breve:

Tematica centrale di questo drammatico memoir risiede nel concetto di missione umanitaria e delle relative sfumature esistenziali; sfumature in grado di mutare drasticamente, passando in un istante dal chiarore e dalla purezza di potersi donare al prossimo, alla tenebra più cupa di violenze selvagge su persone inermi, con particolare riguardo al tristemente noto concetto di “stupro di guerra”.

Gli spunti offerti dall’autrice mediante la condivisione del proprio vissuto e delle emozioni provate suggeriscono più di qualche momento di riflessione; portano a interrogarsi sul coraggio di reagire a violenze e calamità, sul desiderio di mettere a repentaglio la propria vita pur di raggiungere un obbiettivo più elevato, sull’indifferenza sociale e la feroce apatia dilagante, sul valore della giustizia e sull’importanza della condivisione.

Un libro davvero intenso e autentico, che mi ha lasciato comunque pervaso di sensazioni bellissime e positive; Sabrina riesce a trasmettere – mediante l’esempio – il messaggio che, nonostante tutto, si può sempre trovare la forza per riprendere in mano la propria vita e continuare a combattere per l’irrinunciabile diritto di sorridere al domani.

Lettura che consiglierei anche per guadagnare un ulteriore angolo di visuale su dinamiche di strettissima attualità – politica ancor prima che sociale – legate ai tanto dibattuti scenari di guerra africani.

di @spritz_e_libri

https://www.instagram.com/spritz_e_libri/

Editore ‏: ‎ Independently published 

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