“A noi immortali non piace essere presi sul serio, ci piace scherzare”
Titolo: “Il lupo della steppa”
Autore: H. Hesse
Voto: 8,5/10
Scrittura: Leggera
Pagine: 211
Un romanzo dai tratti intimamente introspettivi e psicologici che illumina la crisi esistenziale di Harry, brillante ma insofferente intellettuale cinquantenne ormai caduto in disgrazia.
L’uomo non riesce a comprendere quale possa essere il proprio contesto di appartenenza, tormentandosi lungo una corda tesa a metà fra lo spirito del noioso mondo borghese – pregno di falsità, corruzione e opportunismo – e l’istinto del feroce lupo della steppa – antisociale, solitario, ribelle e impossibile da addomesticare.
Proprio quando Harry sembra in procinto di arrendersi ai propri tormenti, accarezzando l’idea del suicidio, conosce Erminia; la giovane, esuberante fino all’estremo e tutt’altro che estranea all’utilizzo di sostanze stupefacenti, riesce a fornire all’introspezione dell’uomo uno spunto di visuale differente, esagerato e psichedelico.
Come tutti i più grandi lavori di Hesse, anche “Il lupo della steppa” arriva a perdersi un po’ verso la conclusione, con tematiche di vario genere che finiscono per intrecciarsi in modo piuttosto confusionario e quasi onirico. Una simile concatenazione, tuttavia, può rispecchiarsi nella complessa mutevolezza di ragionamenti e paure che pervadono l’animo umano, non danneggiando affatto un libro dall’intensità psicologica tanto profonda e coinvolgente.
di @spritz_e_libri
https://www.instagram.com/spritz_e_libri/
Fonte immagine: https://www.mondadoristore.it/