“Dopo l’incidente la mia vita si è fermata”. Simona, la donna coraggio che non si rassegna a un destino beffardo
Oggi, ospite della rubrica “Vite eccezionali”, è Simona Barbato: una bellissima e dolcissima insegnante campana di ventinove anni a cui la vita ha giocato davvero un brutto scherzo. Proviamo a conoscerla meglio.
Cara Simona, mi sono imbattuta nel tuo profilo in un noioso pomeriggio d’inverno, grazie agli strampalati algoritmi di Instagram. La noia, appunto: quel sentimento che riempie le fessure di giornate trascorse nel dolce far nulla. Quel video proposto da IG, però, mi ha repentinamente catapultato nel tuo profilo e ha cambiato la mia giornata, poiché alla noia è subentrata la riflessione (o meglio una serie di riflessioni). Il video che ha attirato la mia attenzione riprende un’incantevole ricciolina che parla amabilmente ad un giovane intubato su un letto di ospedale. Scorrendo fra i post scopro che quel giovane è Pasquale, il tuo fidanzato: un ragazzo dall’indiscutibile bellezza e dal sorriso impenetrabile. Dalle foto della tua galleria è praticamente impossibile non accorgersi di quanto vi amiate. Vorrei ora entrare nella tua vita in punta di piedi, per cui ti chiedo semplicemente di raccontarci la vostra storia soffermandoti su quelli che ritieni siano i punti e i momenti salienti della vostra storia d’amore. Nessun essere umano è preparato a vivere una tragedia di tale portata, tu quando hai appreso la notizia dell’incidente? Come hai reagito? Ho saputo che Pasquale aveva avuto un incidente il 26 luglio alle ore 20:30. Mezz’ora prima gli avevo mandato un messaggio e avevo intenzione di mandargli una canzone molto importante con un testo molto profondo. La canzone, in sintesi, parla di due persone che si amano tantissimo e si intitola “Voglio stare con te”. Non so spiegare bene, ma sentivo che qualcosa non stesse andando per il verso giusto. Alle 20:30 ho ricevuto la chiamata dalla mia migliore amica che piangendo mi disse che Pasquale aveva fatto un incidente. Staccai immediatamente e provai a chiamare il migliore amico di Pasquale, Fabio, che non mi rispose subito quindi iniziai a fare una serie di chiamate a tutti gli amici che erano con lui quel giorno perché Pasquale quel giorno di domenica del 26 luglio era andato al mare con gli amici e noi avevamo litigato. Quando mi rispose finalmente Fabio l’unica cosa che mi riuscì a dire, agitato ovviamente, è che Pasquale respirava autonomamente ed io l’unica cosa che gli chiesi era se fosse morto, poi iniziai a piangere. Chiamai subito i miei genitori che si catapultarono a casa e senza esitare mi accompagnarono a Roma dove Pasquale venne trasferito da Formia con l’elisoccorso. A Roma fui la prima ad arrivare. Dopo un quarto d’ora dall’arrivo dell’ambulanza lo portarono in sala operatoria, lì proprio fuori al pronto soccorso uscì un’infermiera che voleva parlare con i genitori o almeno qualche parente. Io subito alzai la mano e mi presentai come la sua fidanzata, l’infermiera mi disse che non poteva darmi spiegazioni ma io insistetti. Dalla sua bocca non uscirono parole di conforto, anzi, volle farmi sedere e mi disse che Pasquale era messo male: la sua testa era quasi tutta rotta a destra e aveva perso tanto sangue. Dopo quello che gli era accaduto era praticamente impossibile che potesse salvarsi. Mi disse anche che stavano facendo il possibile… in pratica avrebbe avuto solo una possibilità di vita. Io, mentre mia mamma piangeva, la guardai dritta negli occhi e le dissi che Pasquale non mi avrebbe mai lasciata da sola e che non mi avrebbe mai detto addio né in quel momento né in nessun altro.
Chi ti ha aiutato a superare un dolore così lacerante? Dove trovi la forza per continuare a lottare? Tutta la mia famiglia e le persone che mi conoscono, i miei migliori amici e gli amici di Pasquale non mi hanno mai abbandonata né tantomeno la sua famiglia. Ma la verità è che è Pasquale a darmi la forza per andare avanti… in realtà la mia vita si è fermata il 26 luglio, i miei ricordi sono impressi nella mente dal 26 luglio indietro, ora non sto vivendo, sto cercando di sopravvivere a questo dolore. Cerco di essere forte quando gli sono vicino, perché i suoi occhi quando mi guardano mi trasmettono tanto di quell’amore e tanta di quella voglia di vivere che io riesco a piangere davanti a lui, ma a superare anche questo dolore profondo. Il dolore in questo caso non si riesce a spiegare, ti lacera dentro e cerca di conficcarti un pugnale ogni giorno anche se lentamente. Sono i ricordi quelli che fanno più male al cuore, il bene che hai già vissuto, quello che forse non riuscirai più a vivere, ma è anche il dolore di non potergli dare una mano concreta, un aiuto, una qualsiasi cosa per farlo stare bene questa è la cosa più brutta.
Una delle cose che più mi colpisce è il tuo sorriso. Credimi: è disarmante. Chiunque al posto tuo avrebbe persino il diritto di lasciarsi andare, ma tu hai deciso di reagire con l’arma più potente che ogni uomo possieda: il sorriso! Questo mi fa pensare solo ad una cosa: che per l’amore della tua vita c’è ancora una speranza, ed è giusto che viva in voi nel modo più potente possibile. Tu e Pasquale riuscite a comunicare fra voi? Sì io e lui comunichiamo attraverso lo sguardo lui cerca di comunicare con me stringendo forte gli occhi, stringermi la mano, io gli appoggio le sue braccia intorno al mio collo e ai miei fianchi e lui quando riesce ad afferrarmi ben stretto a lui non vuole mai lasciarmi andare.
Nelle ultime settimane hai organizzato una raccolta fondi per Pasquale. Nel tuo profilo hai lanciato questo appello: “𝐎𝐠𝐠𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐚𝐢 𝐡𝐨 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐨𝐢, 𝐡𝐨 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐞𝐝𝐞𝐫𝐜𝐢, 𝐡𝐨 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐥𝐨𝐭𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐯𝐚𝐫𝐥𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐚𝐟𝐟𝐢𝐧𝐜𝐡𝐞́ 𝐏𝐚𝐬𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐚 𝐚𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐭𝐨𝐫𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐢𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐬𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨, 𝐝𝐨𝐥𝐜𝐞, 𝐛𝐮𝐨𝐧𝐨 𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞𝐠𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐥𝐨 𝐝𝐚𝐯𝐚 𝐦𝐚𝐢 𝐚 𝐝𝐢𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚𝐫𝐞. 𝐒𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐢 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐝𝐮𝐫𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢, 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐚𝐭𝐞𝐦𝐢 𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐩𝐨𝐬𝐭. 𝐏𝐚𝐬𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐡𝐚 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐫𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐟𝐢𝐜𝐡𝐞, 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐚𝐝𝐞𝐠𝐮𝐚𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐡𝐢𝐦𝐞̀ 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐨𝐧𝐨 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐥𝐝𝐢. V𝐨𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐨𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐠𝐢𝐨𝐢𝐚 𝐢𝐦𝐦𝐞𝐧𝐬𝐚! 𝐀 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐨 𝐞 𝐏𝐚𝐬𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐯𝐢 𝐫𝐢𝐧𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚.”
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Vuoi aggiungere qualcosa rispetto a quanto detto in precedenza? Innanzitutto ti voglio ringraziare per aver fatto conoscere questa storia a tante persone e forse tante persone riusciranno ad avere il coraggio di affrontare situazioni spiacevoli e ad avere la forza di combattere ogni giorno, io non sono un’eroina, anzi diciamo che Pasquale il mio supereroe, ha superato tanti interventi alla testa, è riuscito a dimostrarmi ogni giorno che stava lottando. Io spero per lui in primis ma credo anche per il forte amore che prova per gli altri e anche per me. Io e Pasquale avevamo deciso di andare a vivere insieme a giugno prima che succedesse l’incidente il 26 luglio. La vita non ci ha permesso ancora di realizzare il sogno più importante, ovvero crearci una famiglia, sposarci, e vederci sereni come tutte le altre coppie del mondo, ma una cosa la voglio dire: “abbiate sempre il coraggio di rialzarvi e di lottare per quello che volete”. Pasquale è cambiato fisicamente ma l’amore che provo per lui e quello che prova per me è rimasta l’unica cosa che non ci ha mai resi diversi, anzi ancora più forti. Non auguro a nessuno questo dolore e auguro a tutti di amare con sincerità!
Vi auguro con tutto il cuore che possiate tornare a sorridere come un tempo, perché davvero ve lo meritare.
Grazie di cuore,
Alessandra Ercolino
Se volete seguire Simona su Instagram questo è il suo profilo: https://www.instagram.com/_simonabarbato_/