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Cinture di sicurezza in gravidanza: cosa sapere per viaggiare in sicurezza

In Italia, la legge impone l’uso delle cinture di sicurezza a tutti i passeggeri, inclusi quelli in stato di gravidanza, salvo alcune eccezioni specifiche. Quando la pancia comincia a crescere, alcune donne potrebbero provare disagio nell’indossare la cintura o temere che possa danneggiare il bambino. Ma cosa dice esattamente la normativa? E quali sono i consigli degli esperti in merito?

Cosa stabilisce la legge?

Secondo l’articolo 172 del Codice della Strada, tutti i passeggeri, inclusi i bambini, devono essere assicurati con i sistemi di sicurezza appropriati durante la marcia. Per i bambini, è obbligatorio utilizzare i seggiolini fino a quando non raggiungono un’altezza di 1,50 m, mentre per tutti gli altri sono previste le cinture di sicurezza. Non ci sono esenzioni automatiche, né un elenco di patologie o condizioni che permettano di viaggiare senza cinture, salvo specifiche circostanze mediche certificate.

Nel caso delle donne incinte, la legge prevede un’esenzione solo se il medico curante rilascia una certificazione che attesti la presenza di condizioni che rendono l’uso delle cinture incompatibile con la salute della madre o del feto. Tuttavia, non esistono particolari indicazioni o studi che dimostrino la necessità di esonerare una donna incinta dall’uso delle cinture per ragioni di sicurezza.

È rischioso indossare la cintura in gravidanza?

Indossare le cinture di sicurezza durante la gravidanza non solo è obbligatorio, ma è anche altamente raccomandato per proteggere sia la madre che il feto. Il professor Massimo Franchi, direttore del dipartimento materno-infantile dell’Ospedale della Donna e del Bambino di Verona, spiega che i benefici dell’uso delle cinture superano di gran lunga i potenziali rischi. Anche se in caso di incidente grave la cintura potrebbe causare danni, il rischio sarebbe comunque inferiore rispetto a quello di non indossarla, il che potrebbe avere conseguenze fatali.

Franchi sottolinea che, soprattutto nei primi mesi di gravidanza, l’uso della cintura riduce il rischio di complicazioni gravi come l’aborto, proteggendo l’embrione dagli impatti violenti. Anche durante il secondo e terzo trimestre, sebbene un incidente grave possa causare complicazioni come il distacco della placenta o il parto prematuro, le conseguenze senza cintura sarebbero decisamente peggiori.

Come indossare correttamente la cintura in gravidanza

Affinché la cintura di sicurezza offra la massima protezione, deve essere indossata nel modo corretto. La Linea guida nazionale sulla gravidanza fisiologica raccomanda di informare le donne incinte che l’uso della cintura è sicuro e riduce il rischio di danni in caso di incidente. Non esistono condizioni particolari che giustifichino l’esonero dall’uso delle cinture senza una valida motivazione medica.

Secondo le raccomandazioni del Ministero della Salute e del Center for Maternal and Child Enquiries (Cmace), la cintura a tre punti, con una fascia diagonale e una addominale, è la soluzione migliore. La fascia addominale deve essere posizionata il più in basso possibile sotto il ventre, mentre quella diagonale deve passare tra i seni, sopra l’addome.

Inoltre, per chi guida, è consigliabile trovare una posizione comoda, mantenendo una distanza adeguata tra la pancia e il volante. Non è necessario disattivare l’airbag, poiché lavora in combinazione con le cinture di sicurezza per garantire la massima protezione.

In conclusione, l’uso delle cinture di sicurezza durante la gravidanza non solo è obbligatorio per legge, ma è fondamentale per proteggere sia la madre che il bambino. Tuttavia, va sempre allacciata correttamente per assicurare il massimo della sicurezza in ogni spostamento.

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